Cibi diversi viaggiano nel corpo per periodi di tempo diversi.

Quanto tempo ci vuole per digerire?

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Come funziona il nostro apparato digerente? Qual è la velocità ideale della digestione per essere sani e sentirsi bene? Quali cibi vengono digeriti più in fretta e quali più lentamente? E infine perché è così importante avere una digestione regolare? Se anche voi vi ponete queste domande, potete trovare le risposte in questo articolo.

Perché una digestione sana è fondamentale per la salute

Una digestione regolare è fondamentale per la nostra salute e benessere generale. Il processo digestivo permette al corpo di ottenere dal cibo energia e i nutrienti necessari per un normale funzionamento dell’organismo (crescita e rigenerazione delle cellule). Tra queste sostanze nutritive ci sono carboidrati, proteine, vitamine, grassi, minerali e acqua.

Inoltre, nel nostro apparato digerente si trovano ben 80 % di cellule del sistema immunitario che provvede alla difesa del nostro organismo. Per proteggerci dai virus del raffreddore e altri problemi ancora più gravi, ci serve un apparato digerente ben funzionante.

Che cosa significa avere un apparato digerente sano

Il tratto digestivo provvede alla digestione, che comincia nella bocca e finisce nell’ano. Gli altri organi che partecipano al processo di digestione sono il fegato, dove avvengono i processi chimici del corpo, il pancreas e la cistifellea. Siccome l’apparato digerente rappresenta il punto di contatto dell’organismo con il mondo esterno, è essenziale che sia sano. Ma questo cosa significa?

  • L’intero tratto digestivo è costituto in modo da impedire l’ingresso di sostanze nocive nel corpo, ma allo stesso tempo permettere il passaggio dei nutrienti essenziali.
  • La mucosa è sufficientemente vascolarizzata da permettere un assorbimento ottimale dei nutrienti e una difesa efficace dell’organismo.

Come mantenere la salute dell’apparato digerente

Oltre ad un’alimentazione sana è importante:

  • prendersi cura della forma fisica e mantenere il giusto peso corporeo,
  • lavarsi le mani, specialmente prima dei pasti,
  • fare attenzione all’igiene degli alimenti che si introducono nel corpo,
  • non appesantire la digestione con porzioni eccessive,
  • controllare l’assunzione delle sostanze che possono irritare l’apparato digerente (caffè, alcol, sostanze stimolanti…),
  • mangiare l’ultimo pasto almeno 3 ore prima di andare a letto,
  • ridurre lo stress e
  • evitare diete malsane prive di fondamento medico.

Quanto dura di solito il processo digestivo

A volte non siete sicuri se il tempo che il vostro corpo impiega per digerire il cibo sia normale? Per fortuna esistono degli orientamenti generali per scoprirlo. Il processo digestivo di solito dura da 24 a 72 ore, sebbene il tempo effettivo dipende da diversi fattori. Ognuno di noi è unico – alcune persone evacuano tre volte al giorno, altre una volta ogni tre giorni, il che non rappresenta un problema.

Ma prima di entrare nei dettagli, bisogna capire come funziona la digestione. Scopriamo quali sono i passaggi coinvolti e cosa succede con il cibo nel percorso dalla bocca all’intestino tenue e crasso.

Il passaggio del cibo attraverso l’apparato digerente

L’apparato digerente comprende:

  • la bocca,
  • l’esofago,
  • lo stomaco,
  • intestino tenue,
  • intestino crasso,
  • retto e
  • ano.

Vediamo cosa succede in ognuno di questi organi…

Rappresentazione dell’interno dell’apparato digerente.
L’interno dell’apparato digerente

Bocca: punto di ingresso dell’apparato digerente

La digestione inizia nella bocca, o secondo alcune definizioni, addirittura prima. Le ghiandole salivari si attivano non appena vediamo o sentiamo l’odore del cibo. Appena il cibo arriva in bocca, viene masticato e scomposto in frammenti più semplici da digerire. Ad ogni morso gli enzimi presenti nella saliva scompongono l’amido, per facilitare la deglutizione, mentre la lingua sposta il cibo verso l’esofago.

Esofago: collegamento tra la bocca e lo stomaco

Una volta che il cibo è stato masticato e deglutito, viene trasportato nell’esofago. L’esofago si trova nella parte posteriore della gola in prossimità della trachea. L’epiglottide, una struttura cartilaginea elastica di piccole dimensioni, impedisce che i frammenti di cibo vi entrino dentro. Esso si piega sopra la trachea per proteggerla dai frammenti di cibo e prevenire il soffocamento.

Grazie ai movimenti di contrazione e rilassamento muscolare, il cibo viene spostato nell’esofago. Questo fenomeno è conosciuto come peristalsi. Il passaggio del cibo nell’esofago può avvenire solo quando si rilassa il muscolo noto come sfintere esofageo inferiore. Quando questo si rilassa, consente al cibo di entrare nello stomaco, per poi richiudersi immediatamente impedendo e prevenendo che il cibo risalga nell’esofago o nella bocca.

Se questo muscolo si rilassa eccessivamente, il contenuto può risalire nell’esofago o nella bocca, causando così il reflusso o il bruciore di stomaco. Leggete il nostro articolo sul bruciore di stomaco e imparate come affrontare questo problema, prima che provochi conseguenze più gravi.

Stomaco: digestione del cibo

Lo stomaco è una struttura vuota che funziona come una cavità dove il cibo viene temporaneamente immagazzinato. Il cibo nello stomaco si mescola con gli enzimi gastrici e gli acidi che ne facilitano la digestione. Una volta che il cibo è sufficientemente elaborato, è pronto per continuare il suo viaggio nell’intestino tenue.

Intestino tenue: assorbimento dei nutrienti

L’intestino tenue è un lungo tubo muscolare che si divide in tre parti:

  • Il duodeno, la prima parte dell’intestino tenue, ha il compito di continuare la scomposizione del cibo.
  • Il digiuno e l’ileo sono responsabili dell’assorbimento dei nutrienti nel flusso sanguigno.

Quando il cibo, grazie alla peristalsi, passa attraverso l’intestino tenue, si mescola con i succhi digestivi del pancreas e del fegato, i quali accelerano l’intero processo di decomposizione degli alimenti. Le cellule dell’intestino tenue, attraverso i villi intestinali, assorbono i nutrienti essenziali e l’acqua, che sono fondamentali per il corretto funzionamento del nostro organismo.

Il cibo entra nell’intestino tenue in forma semisolida, ed ne esce in forma liquida. Dopo che i nutrienti sono stati assorbiti, la parte residua e non digerita del cibo prosegue il suo percorso verso l’intestino crasso.

Diamo una rapida occhiata alle funzioni del pancreas, del fegato e della cistifellea:

  • Il pancreas fornisce al duodeno gli enzimi digestivi necessari per la scomposizione delle proteine, dei carboidrati e dei grassi. Produce anche l’insulina, l’ormone principale per il metabolismo degli zuccheri.
  • Anche il fegato elabora i nutrienti assorbiti dall’intestino tenue. La secrezione della bile contribuisce alla digestione delle vitamine e di alcuni grassi. Molti considerano il fegato la parte centrale dell’organismo, dove avviene la maggior parte dei processi chimici del corpo. Il fegato converte le sostanze assorbite dall’intestino in una vasta gamma di composti biologici, essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo. Al contempo fungono da filtro che scompone ed elimina le sostanze nocive.
  • La cistifellea immagazzina la bile prodotta dal fegato e la rilascia nel duodeno. Essa ha un ruolo importante nella digestione dei grassi.

Intestino crasso

L’intestino crasso è un tubo muscolare che collega l’intestino tenue al retto. La sua funzione è di elaborare le sostanze di scarto e prepararle all’eliminazione dal corpo.

Di solito il cibo impiega dalle 6 alle 8 ore per attraversare lo stomaco, l’intestino tenue e raggiungere l’intestino crasso. Quando il cibo parzialmente digerito arriva nell’intestino crasso, può rimanervi per più di un giorno, continuando ulteriormente il processo di decomposizione. Tutta l’acqua e i nutrienti rimanenti che potrebbero essere utili per il corpo vengono assorbiti, mentre il resto viene trasformato in feci. Esse sono costituite da resti di cibo e batteri.

Le feci transitano attraverso l’intestino crasso grazie ai movimenti peristaltici. Inizialmente si muovono in forma liquida, ma si solidificano quando l’acqua viene assorbita. Viene depositato nel retto circa due volte al giorno.

Retto e ano: dove termina la digestione

Il cibo ingerito impiega circa 2 o 3 giorni per attraversare il tratto digestivo e raggiungere la sua destinazione finale.

Il retto, o ano, riceve le feci dall’intestino crasso e segnala al cervello che è necessario evacuare l’intestino. Se il cervello lo “consente” i muscoli dello sfintere si rilassano e il retto si contrae per espellere le feci. Il retto è circondato dai muscoli del pavimento pelvico e da due muscoli sfinterici, che impediscono la fuoriuscita indesiderata di feci.

Uomini durante il pranzo al lavoro.
Il tempo totale necessario per digerire il cibo può variare dalle 24 alle 72 ore.

Quanto tempo ci vuole per digerire il cibo

In teoria, una digestione sana impiega da 1 a 3 giorni, ma si tratta di una stima approssimativa. Il tempo necessario che il cibo impiega ad arrivare dalla bocca nel water varia in base all’età, al sesso, al funzionamento del metabolismo e, ovviamente, dal tipo e dalla quantità di alimenti ingeriti.

Esaminiamo i dati più frequenti che riguardano la durata della digestione in base al cibo e alle bevande consumate.

Quanto impiega il corpo a digerire l’acqua

Se la bevete a stomaco vuota, l’acqua va direttamente nell’intestino. Perciò, si consiglia di bere un po’ di acqua subito al mattino in modo da favorire una rapida idratazione del corpo.

Quanto tempo ci vuole a digerire altri liquidi o bevande

Se bevete il succo invece dell’acqua, questo verrà digerito in circa 20 minuti. Il succo fresco appena spremuto fornisce al corpo una “dose di benessere”, grazie al rapido assorbimento di vitamine e minerali contenuti nella frutta e verdura.

Gli smoothie, a differenza dei succhi, conservano le fibre della frutta e della verdura che sono mescolati insieme. Di conseguenza saziano di più e la loro digestione è più lenta (circa 30 minuti). Gli alimenti ad alto contenuto di fibre sono benefici per il tratto digestivo, in quanto lo aiutano a funzionare in modo più efficiente.

IL CONSIGLIO DELL’ESPERTO: Se desiderate aiutare il vostro corpo a digerire più velocemente, bevete acqua minerale. Il suo contenuto di minerali fornirà al vostro corpo i nutrienti essenziali, tra cui calcio e magnesio, che stimolerà il movimento intestinale.

Donat: la soluzione per una digestione più veloce

L’acqua minerale naturale Donat è la scelta ideale per una digestione sana. Grazie al suo eccezionale contenuto di minerali, già da secoli aiuta a regolare la digestione. Uno studio tedesco ha clinicamente dimostrato l’effetto positivo di Donat sulla digestione.

In che modo Donat stimola la digestione?

L’acqua minerale naturale Donat funziona in base al principio dell’osmosi. Gli ioni solfato assorbono l’acqua dalle cellule intestinali e ammorbidiscono le feci, mentre il magnesio rilassa i muscoli e facilita la peristalsi, ovvero l’espulsione delle feci dal corpo. Donat agisce in modo meccanico e non chimico, perciò non causa dipendenza né effetti collaterali. Leggete di più sulla sua azione.

Per raggiungere l’effetto desiderato bisogna assumere Donat nella maniera giusta. In questo vi può essere d’aiuto la nostra app Donat Moments per iOS e Android che vi ricorda di assumere regolarmente le dosi consigliate, garantendo così un dosaggio corretto. Poiché Donat aiuta ad alleviare anche alcuni disturbi, come il bruciore di stomaco o il mal di testa, l’app può aiutarvi a mantenere un corretto regime di assunzione, necessario per gestire questi problemi in modo efficace.

Quanto ci vuole a digerire la frutta

La frutta con un contenuto maggiore di acqua e con meno fibre, come l’anguria o il melone, viene di solito digerita più velocemente rispetto alla frutta che ricca di fibre, come le mele o le pere. I tempi necessari per la digestione non sono universalmente stabiliti, poiché la digestione della frutta dipende dal contenuto di fibre, zuccheri, acidi e in che modo viene combinata con altri alimenti. Anche il modo di preparazione influisce sulla velocità della digestione (cruda, cotta, frullata).

Se consumiamo solo frutta, questa lascia lo stomaco normalmente entro 20-40 minuti. Se viene combinata con altri alimenti, come lo yogurt, o mangiata dopo un pasto, la digestione della frutta risulta più lenta.

Una digestione sana consente di digerire contemporaneamente diversi tipi di alimenti, perciò, mescolare diversi tipi di frutta non rappresenta un problema, eccetto per le persone che hanno una digestione molto sensibile.

Cibi ricchi di fibre.
Gli alimenti ricchi di fibre aiutano il tratto digestivo a funzionare in modo più efficiente.

Quanto ci vuole a digerire la verdura

Rispetto alla frutta, la digestione della verdura richiede un po’ più di tempo, soprattutto per via delle fibre. Le verdure che vengono digerite più velocemente sono quelle che contengono molta acqua. Gli ortaggi quali cetrioli, peperoni e pomodori impiegano circa 30 minuti per lasciare lo stomaco e continuare il percorso attraverso il tratto digestivo.

Le verdure appartenenti alla famiglia delle crucifere, come la verza, il cavolfiore, i broccoli e simili, rimangono nello stomaco per circa 40 minuti.

Dall’altra parte esistono anche verdure che vengono digerite più lentamente: le carote, la barbabietola e altri tuberi, che solitamente impiegano intorno ai 50 minuti. Le patate, le zucche Butternut, i carciofi, le patate dolci, il mais, ecc. si digeriscono in circa un’ora. È importante notare che il tempo varia a seconda della persona e della combinazione con altri alimenti.

La digestione dei cereali

La digestione dei cereali e dei carboidrati è più lunga rispetto alla digestione di frutta e verdura.

I cereali come il riso integrale, il grano saraceno e l’avena impiegano circa un’ora e mezza per lasciare lo stomaco. I legumi come i ceci, le lenticchie, i fagioli necessitano ancora più tempo, circa due ore.

La digestione di carne e pesce

Tra i prodotti di origine animale, i pesci con carne magra (merluzzo, pesce gatto, sogliola, frutti di mare, ecc.) sono quelli che vengono digeriti più velocemente, abbandonando lo stomaco in circa 30 minuti. I pesci più grassi, come il salmone, le sardine, la trotta ecc., richiedono circa 50 minuti per essere digeriti.

Gli altri tipi di carne vengono digeriti più lentamente. Il pollo e il tacchino sono le carni più rapidamente digeribili. La carne di manzo, l’agnello e soprattutto la carne di maiale richiedono molto più tempo per essere completamente digerite.

La digestione dei prodotti lattiero-caseari

Il latte scremato e i formaggi a basso contenuto di grassi (ad esempio la ricotta magra) vengono digeriti in circa un’ora e mezza, mentre la ricotta di latte intero e i formaggi morbidi impiegano fino a 2 ore per lasciare lo stomaco. I formaggi stagionati fatti con latte intero richiedono fino a 5 ore per essere digeriti correttamente.

Diversi tipi di latticini freschi: formaggio fresco, formaggio, latte, panna e yogurt.
I latticini a volte possono causare gonfiore e sindrome dell’intestino irritabile.

La digestione delle uova

Il tuorlo d’uovo viene digerito in 30 minuti, mentre per digerire l’uovo intero ci vogliono circa 45 minuti.

La digestione di semi e della frutta a guscio

Per digerire semi ad alto contenuto di grassi (come quelli di sesamo, girasole e della zucca) occorrono circa 2 ore.

La digestione della frutta a guscio (arachidi crude, mandorle, anacardi, noci, ecc.) richiede circa 2,5-3 ore.

SUGGERIMENTO: Non avete bisogno di controllare continuamente l’orologio

Prima di misurare il tempo che intercorre tra l’assunzione del pasto e l’evacuazione, è bene ricordare che i tempi di digestione sono solo approssimativi. I dati sopra elencati indicano quanto tempo, in media, impiega un certo tipo di alimento a essere digerito. Anche se la vostra esperienza è diversa, non c’è motivo di allarmarsi, perché la digestione può variare leggermente da persona a persona.

Il tempo preciso dipende anche dalla combinazione degli alimenti nel pasto, così come dal modo di mangiare (ad esempio, se si mastica bene ogni boccone oppure no).

Se ancora soffrite di digestione lenta, vi consigliamo di leggere i nostri suggerimenti per alleviare la stitichezza.

Anche se avete già risolto il problema della stitichezza, è comunque importante assicurarvi di mantenere sempre una digestione veloce. Leggete come avere una digestione sana per il vostro benessere generale.

Gli alimenti difficilmente digeribili

Prima di tutto, vediamo quali alimenti sono difficili da digerire e quali è meglio evitare se desiderate una digestione veloce.

I cibi fritti e grassi

Questi tipi di alimenti contengono un’elevata quantità di grassi e poche fibre, perciò non sono mai una buona scelta per la vostra digestione (e per la salute in generale). Quando mangiamo cibi fritti, possono succedere due cose: il cibo può muoversi rapidamente nel corpo causando diarrea, oppure può rimanere più a lungo nel tratto digestivo, provocando gonfiore e senso di sazietà.

Cibi poco sani: pizza, hamburger e cibi fritti.
I cibi grassi e fritti non sono raccomandati per uno stile di vita sano.

Gli agrumi

In generale, gli agrumi sono utili per favorire una digestione veloce grazie al loro alto contenuto di fibre. Tuttavia, in alcune persone possono causare problemi digestivi. Se notate che le arance o altri agrumi non vi fanno bene, cercate di non esagerare nel consumarli durante un pasto.

Gli zuccheri raffinati, i dolcificanti artificiali e il fruttosio

I dolcificanti artificiali sono difficili da digerire e normalmente attraversano l’apparato digestivo senza essere assorbiti, perciò apportano pochi nutrienti all’organismo. Oltre a ciò, influiscono negativamente sui microbi intestinali presenti nel tratto digestivo, il che può portare a numerosi problemi di salute. Un’alimentazione ricca di zuccheri può causare crampi e diarrea. Ovviamente, con un surplus di calorie, si aumenta anche di peso e i chili in eccesso significano stress per tutto l’organismo e, naturalmente, per l’apparato digerente.

I legumi

I legumi rappresentano sicuramente un’ottima fonte di nutrienti e tra gli alimenti di origine vegetale sono quelli con più elevato contenuto di proteine, oltre che di fibre, ma possono essere difficili da digerire. Spesso provocano gas intestinali e crampi. Questo è dovuto alla carenza di enzimi necessari alla digestione degli zuccheri che contengono. Per questo motivo entrano nell’intestino crasso non digeriti, dove vengono fermentati dalla microflora intestinale, generando gas che provocano gonfiore.

I cavoli

Le verdure della famiglia delle crucifere (broccoli, cavolo ecc.) contengono gli stessi zuccheri dei legumi, motivo per cui sono difficili da digerire. Se avete difficoltà nel digerirle, potete provare a cuocerle, poiché la cottura ne facilita la digestione.

I cibi speziati

Alcune persone spesso soffrono di digestione lenta e bruciore di stomaco dopo aver mangiato cibi piccanti, causati dalla capsaicina contenuta nel peperoncino.

I prodotti lattiero-caseari

I prodotti lattiero-caseari possono essere difficilmente digeribili per chi soffre di intolleranza al lattosio. Se non potete eliminare questi alimenti dalla vostra dieta, potete integrare l’enzima mancante necessario alla digestione dei prodotti lattiero-caseari tramite le compresse per l’intolleranza al lattosio.

Il caffè

Il caffè è un altro alimento molto diffuso, che è responsabile dell’irritazione gastrica in quanto stimola la produzione di acido gastrico, e quindi può provocare infiammazione e bruciore di stomaco. Inoltre, la caffeina contenuta nel caffè, e in altre bevande contenenti caffeina, agisce come diuretico (stimola l’eliminazione dell’urina), il che può portare a disidratazione e stitichezza, specialmente se non si beve abbastanza acqua.

Se soffrite di problemi digestivi, cercate di limitare il consumo di caffè e di non berlo a stomaco vuoto.

Una tazza di caffè caldo con accanto dei chicchi di caffè.
Il caffè irrita il nostro stomaco, quindi non è altamente raccomandato.

Tenete un diario alimentare

Se la vostra digestione non funziona come dovrebbe, è importante individuare la causa il prima possibile. Se sospettate che un determinato alimento della vostra dieta sia la causa dei vostri problemi, potete cercare di individuarlo con un metodo rapido e semplice: tenendo un diario alimentare.

Ogni giorno, annotate gli alimenti che avete consumato. Se nella lista compariranno anche gli alimenti elencati qui sopra come difficili da digerire, fate attenzione e cercate di ridurne il consumo. Controllate le reazioni del vostro organismo e, in base a quello che notate, adattate la vostra dieta. Riducete il consumo degli alimenti problematici, cercando soluzioni sostitutive che non vi causino disturbi.

Quali sono gli alimenti più facilmente digeribili

Gli alimenti che hanno un tempo di transito nell’apparato digerente più breve sono:

  • i toast: alcuni carboidrati presenti nel pane vengono decomposti già durante la tostatura;
  • le banane: costituiscono un’ottima fonte di carboidrati, fibre, potassio e altri vitamine e minerali. La maggior parte delle persone li digerisce facilmente (chi soffre della sindrome dell’intestino irritabile (SII) dovrebbe limitare il consumo di banane mature);
  • le uova: non solo sono facili da preparare, ma anche da digerire;
  • le patate dolci: fonte di fibre solubili, più facili da digerire rispetto alle fibre insolubili (hanno diversi effetti positivi). Stimolano l’incremento della flora intestinale benefica;
  • il pollo: è ricco di proteine magre e necessita di un tempo di digestione inferiore rispetto ad altri tipi di carne.

I problemi e disturbi digestivi più frequenti

Se avete già introdotto nella vostra alimentazione cibi che favoriscono una digestione veloce ma non riscontrate miglioramenti, è possibile che abbiate difficoltà a digerire certi tipi di alimenti, oppure che soffriate di una patologia dell’apparato digerente Se disturbi come il reflusso acido, il gonfiore, i dolori addominali, i crampi, la stitichezza, i gas intestinali o la diarrea si presentano solo occasionalmente, è probabile che non si tratti di nulla di grave. Se questi problemi persistono o diventano cronici, consultate il vostro medico il prima possibile.

Un uomo è seduto al bar, beve un tè e si tiene la pancia perché ha problemi di digestione.
Alcuni alimenti possono causare problemi digestivi.

Di seguito sono riportate alcune condizioni patologiche che potrebbero essere alla base dei vostri problemi:

Intolleranza al lattosio

I prodotti lattiero-caseari possono essere difficili da digerire per le persone che non hanno l’enzima lattasi, necessario per la digestione dello zucchero lattosio presente nel latte e in altri prodotti a base di latte. Di conseguenza possono provocare diarrea, crampi addominali, gas intestinali e gonfiore. Tali sintomi di solito non sono motivo di preoccupazione, poiché possono svanire passando ai prodotti lattiero-caseari senza lattosio o utilizzando integratori da banco che aiutano il corpo a compensare l’enzima mancante.

La celiachia

Il glutine presente negli alimenti a base di grano, segale e orzo provoca problemi alle persone affette da celiachia. I loro corpi identificano il glutine come una minaccia e reagiscono attaccando la proteina quando questa arriva nell’intestino tenue, causando così danni all’intestino.

Se notate sintomi quali stanchezza, gonfiore, dolori allo stomaco, diarrea (soprattutto se le feci hanno un odore sgradevole o un aspetto untuoso) e una perdita di peso inspiegabile, è probabile che siate affetti da celiachia. Per evitare complicazioni, consultate immediatamente un medico. Al momento non esiste una cura per la celiachia, tuttavia, i pazienti che seguono una dieta priva di glutine possono vivere una vita completamente normale.

Bruciore di stomaco, reflusso acido e malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE)

I disturbi sopra menzionati vengono spesso equiparati, sebbene in realtà descrivano condizioni e sintomi diversi, seppur correlati.

Il reflusso acido (reflusso gastroesofageo) è un disturbo piuttosto comune, che si verifica quando l’acido gastrico risale nell’esofago. Quando il reflusso acido si manifesta in una forma più grave o cronica, viene definito malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE). Il bruciore di stomaco, detto anche pirosi, è un sintomo sia del reflusso acido che della MRGE.

Quando l’acido gastrico risale nell’esofago, provoca la pirosi, una sensazione di bruciore che può risultare sgradevole e diventare un problema, soprattutto se si verifica più volte alla settimana. In questo caso, consultate un medico, dato che una pirosi frequente può evolvere nella malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE).

Sindrome dell’intestino irritabile (SII)

Questa malattia (come dice già il nome) irrita l’intestino e provoca sintomi quali: crampi, dolori allo stomaco, stitichezza, diarrea, gonfiore e gas intestinali. Come nel caso della celiachia, anche per la SII non esiste una cura o un trattamento specifico, ma un’alimentazione adeguata può aiutare a mantenere l’equilibrio intestinale e alleviare questo disturbo.

Domande frequenti

1. Quanto dura in media la digestione?

Il cibo viene digerito in media tra uno e tre giorni.

2. Da cosa dipende la velocità della digestione?

La velocità con cui il cibo viaggia attraverso il nostro intestino fino a venir espulso dipende da diversi fattori, ma specialmente dall’età, dal livello di attività fisica e stress, dal sesso, dal metabolismo, dal tipo di dieta (come e quando mangiamo…) …

3. Quali alimenti sono difficili da digerire?

I cibi grassi e fritti, i latticini, i legumi, il cavolo e i prodotti che contengono zuccheri raffinati possono rallentare la digestione

4. Da cosa sono causati i disturbi digestivi?

La digestione viene rallentata da uno stile di vita poco sano al quale si aggiungono i cibi grassi e speziati, la mancanza di attività fisica e lo stress. Rallentiamo la digestione anche bevendo troppo pochi liquidi.

5. L’attività fisica influisce sulla velocità della digestione?

Un’attività fisica regolare accelera la peristalsi, ovvero la contrazione e la distensione dei muscoli intestinali che spingono il cibo attraverso l’intestino. Tuttavia, essere attivi non è l’unica cosa importante. Infatti, è altrettanto importante riposare correttamente.

Fonti:

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Lee, Yeong Yeh et al. “How to assess regional and whole gut transit time with wireless motility capsule.” Journal of neurogastroenterology and motility vol. 20,2 (2014): 265-70.

Procházková, Nicola, et al. “Advancing Human Gut Microbiota Research by Considering Gut Transit Time.” Gut, vol. 72, 1 (2023): 180-191.

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Effetti dell’attività fisica sull’apparato digerente

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